26 September 2008
Abahlali baseMjondolo indice un summit contro gli incendi
Lavoriamo insieme per fermare la piaga degli incendi nelle baracche. Abahlali baseMjondolo indice un summit contro gli incendi.
Questo fine settimana saranno seppellite le otto persone che hanno perso la vita nell’incendio di Cato Crest. Questo fine settimana continueremo a ricostruire le baracche di Kennedy Road dopo l’incendio di due settimane fa.
Non accettiamo che i poveri debbano morire in incendi. Questo non è il progetto di Dio.
Non possiamo rimanere in silenzio. Se rimanessimo in silenzio non avremmo il diritto di esistere.
Alcuni politici voglio solo il voto e poi lasciano la gente bruciare nelle baraccopoli. Il popolo ha processato questi politici e li ha trovati colpevoli. Abahlali baseMjondolo ha “seppellito” questi politici. L’organizzazione popolare nelle baraccopoli di Durban e di altre parti del South Africa ha rifiutato questi politici. Il tempo dei politici è finito. È tornato il tempo del popolo.
Ogni volta che scoppia un incendio nelle baraccopoli i politici corrono a rimproverare la gente per essere degli ubriaconi o per non avere badato bene ai bambini. È ora d essere chiari. Anche la gente che vive in case normali si ubriaca. Anche ai loro bambini piace giocare. L’unica differenza è che loro hanno accesso all’elettricità e cosi’ le loro case non vanno a fuoco quando succede qualche cosa.
È responsabilità della municipalità se ci sono incendi nelle baraccopoli. È la municipalità ce ci fa vivere separati dalle altre persone, come se non appartenessimo a questo paese. Il fatto che viviamo in baracche non vuole dire che dobbiamo bruciare, che i nostri figli vengono mangiati dai topi, che le donne vengono violentate mentre cercano un poso dove potere andare al bagno. Dobbiamo vivere in sicurezza.
Se loro avessero portato l’elettricità non saremmo morti bruciati. Il problema non è che noi siamo stupidi. Non abbiamo bisogno di formazione per evitare incendi. Il problema è che non abbiamo elettricità.
L’elettrificazione salverebbe le nostre vite. Molti degli incendi sono causati da candele o da stufe alla paraffina. Se loro non ci connettono alle linee elettriche siamo costretti a connetterci da soli. Se loro non ci connettono non possono arrestaci e picchiarci quando ci connettiamo da soli. Se la democrazia conquistata è per tutti allora tutti hanno bisogno di essere sicuri e protetti. Quando ci connettiamo alle linee elettriche stiamo rendendo la democrazia una cosa reale e stiamo facendo contare ogni persona allo stesso modo.
Quelli che dicono che l’elettricità è un lusso e che i poveri non la meritano, dovrebbero spendere un inverno a vivere in una baracca provando a sopravvivere agli incendi prima di dire che cosa è un lusso e cosa una necessità.
È il governo che ha fallito nel suo intento di produrre abbastanza elettricità. Non siamo noi a dovere pagare il prezzo del loro fallimento. Se qualcuno deve pagare sono le grandi imprese e i ricchi, quelli che possono permettersi di comprare generatori. Perché le luci degli uffici pubblici sono accese anche di notte mentre noi bruciamo al buio nelle baracche?
All’inizio quando Abahlali baseMjondolo non era ancora forte i media non avevano alcun interesse agli incendi nelle baracche. Abbiamo dovuto faticare tanto e prendere anche tante botte dalla polizia per ripristinare la nostra dignità. Ora le nostre vite sono tenute in maggior considerazione. Gli incendi vengono riportati dai media. Apprezziamo tutto questo. Abbiamo supporto dalle chiese e da diversi individui. Abbiamo comunque i soliti vecchi problemi con quelle ONG che noi non conosciamo e che raccolgono fondi a nome dei poveri e delle nostre sofferenze.
Una volta dovevamo chiedere ai nostri vicini Indiani di telefonare ai pompieri perchè se avessimo telefonato noi non sarebbe venuto nessuno. Ora i pompieri arrivano velocemente qui a Durban e sono sempre disponibili a lavorare con la gente. Fanno veramente un buon lavoro. Apprezziamo tutto questo. Essi ci trattano come cittadini di questo paese. In Pinetown ancora sono troppo lenti invece.
Una volta eravamo lasciati da soli dopo ogni incendio. Il “Disaster Management” , quando veniva, ci dava solo un po di cibo e una coperta. Ora la municipalità di Durban ci ha dato ottimo materiale per ricostruire le baracche. Ci hanno dato cemento, pali, zinco, assi e chiodi. All’inizio volevano fare un campo di transito ma noi abbiamo detto no. Dopo che abbiamo discusso la cosa insieme, hanno deciso di aiutarci a ricostruire. Apprezziamo tutto questo. Apprezziamo che dopo anni di conflitti e trascuratezza ora sono venuti a parlare con la gente. Apprezziamo anche il fatto che la municipalità supporterà la “Clean Up Campaign” del 6 agosto.
Quello che abbiamo vinto lo abbiamo ottenuto attraverso la lotta. Il nostro consiglio è che ogni baraccopoli si mobilizzi per la lotta.
La voce del popolo è sempre repressa e condannata dai partiti politici. I partiti sono solo presenti quando si sotterrano i bambini morti negli incendi. Nessuno di loro domanda elettricità per i poveri, nessuno di loro difende i poveri quando si connettono alle linee elettriche e la polizia entra nelle baraccopoli per arrestare e picchiare. Il nostro consiglio è che ogni baraccopoli si organizzi indipendentemente dai partiti politici. Ma sia chiaro che ogni comunità deve discutere e decidere per proprio conto.
Quello che abbiamo vinto non può essere solo per Kennedy Road. Non può essere solo per le 14 baraccopoli che hanno iniziato a negoziare la ricostruzione con la municipalità. Ogni passo in avanti deve essere un passo in avanti per tutte le baraccopoli. Ogni vittoria deve essere condivisa.
Siamo però dispiaciuti che quando la gente di Cato Crest ha chiesto materiale per ricostruire le proprie baracche dopo il tragico incendio, alcuni ufficiali hanno rifiutato asserendo che le baracche vengono bruciate di proposito cosi’ da poter ottenere materiale nuovo. Ma chi potrebbe fare una cosa simile? Chi sarebbe disposto a darsi fuoco? Se la municipalità vuole continuare a fare dei passi in avanti nel suo rapporti con i baraccati deve, una volta per tutte, liberarsi dal pregiudizio che i baraccati sono sporchi, pigri, stupidi, e disonesti. Dopo molti anni di lotta l’odio per i Neri deve essere accantonato. Dobbiamo costruire la città insieme, parlando e lavorando insieme e mentre facciamo questo dobbiamo ricordarci che il South Africa appartiene a tutti quelli ce ci vivono e non solo a quelli che hanno un documento.
Abahlali baseMjondolo ha dovuto organizzare tanti funerali per compagni morti in incendi. Abbiamo anche combattuto tanti incendi, abbiamo ricostruito molte baracche. Abbiamo avuto molte discussioni su come combattere gli incendi, abbiamo chiesto l’aiuto a ricercatori ed avvocati. In questo periodo Matt Birkinshaw e Mnikeo Ndabankulu stanno andando a visitare altre baraccopoli e a parlare con la gente circa gli incendi. La nostra posizione su come evitare gli incendi si svilupperà di pari passo con le discussioni che stiamo avendo con la gente che vive nelle baraccopoli, ma siamo già impegnati a richiedere le seguenti cose:
1.ogni baraccopoli deve avere un numero sufficiente di rubinetti di tubi e di estintori.
2.La municipalità deve immediatamente ristabilire l’elettrificazione delle baraccopoli.
3.La gente non connessa alle linee elettriche deve essere sostenuta nella decisione di auto connettersi.
4.Tutte le baraccopoli devono essere sviluppate coinvolgendo gli abitanti in una democratica pianificazione.
5.Fintanto che non sarà ripristinata l’elettrificazione delle baraccopoli le municipalità devono assicurare che ognuno riceva un buon servizio dai pompieri e che ogni baraccopoli riceva materiale per ricostruire dopo ogni incendio.
6.Le municipalità devono ricompensare tutte quelle persone che hanno sofferto a causa degli incendi dal 2001 in poi, data in cui le municipalità hanno deciso di interrompere la fornitura di elettricità nelle baraccopoli.
Abbiamo deciso di convocare un summit dove discuteremo il problema degli incendi nelle baraccopoli. Invitiamo tutti i baraccati, organizzazioni, ONG, chiese e ufficiali cittadini. Abiamo deciso il seguente programma d’azione:
1.Da Sabato 9 agosto fino a Venerdì 6 settembre: In ogni sezione del movimento verranno organizzate riunioni e incontri dove ognuno potrà parlare della propria esperienza con gli incendi. Questo permetterà di iniziare il processo per l’organizzazione del summit. La leadership del movimento non fornirà nessuna agenda per il summit ma verrà invece fuori dalle discussioni nelle varie baraccopoli.
2.Sabato 7 settembre: Incontro di pianificazione con tute le organizazioni dei baraccati a Kennedy Road. Inviteremo ogni baraccopoli a mandare una delegazione. Inviteremo delegazioni dal Western Cape e dal Northern Cape. Inviteremo anche movimenti quali il Landless people movement, Western cape anti eviction campaign da Cape Town. Inviteremo anche organizzazioni come l’Homeless People’s Federation e South African Shack Dwellers’ organization anche se abbiamo una prassi politica diversa, ora quello che conta è che tutti siamo daccordo a mettere fine alla paga degli incendi.
3.Domenica 21 Settembre: Momento di preghiera a Kennedy Road. Tutte le organizzazioni e baraccopoli in lotta sono invitate.
4.Lunedì 22 Settembre: Summit sugli incendi nelle baracopoli a Foreman Road (Durban). Questo incontro darà la possibilità ad ogni organizzazione di interagire con la municipalià. Non vogliamo che questo summit sia organizzato nei luoghi dei ricchi, lo vogliamo in mezzo alle baracche. Non vogliamo la polizia e i lro elicotteri che girano sopra le nostre teste, vogliamo solo parlare. Se la cosa va bene potremmo, insieme alla municipalità, costruire un nuovo modo di fare le cose, se fallisce dovremmo invece tornare a protestare in strada.
Gli essere umani non sono stati creati per vivere tra gli incendi.