25 May 2007
Ujesu ithemba lakho – La speranza di Gesù nella lotta dei baraccati
http://ilricciolo.blogspot.com/2007/05/sosteniamo-i-baraccati-in-sudafrica.html
http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=view&id=1869&Itemid=138
Ujesu ithemba lakho – La speranza di Gesù nella lotta dei baraccati
Raccogliamo questa denuncia e questo segno di speranza dal Sudafrica, in una lettera di Filippo Mondini, missionario comboniano.
Se leggi questa lettera nel periodo in cui la vicenda è ancora in corso (primavera-estate 2007),
sostieni la loro lotta
spedendo una e-mail di appoggio!
(cf il finale della lettera)
In queste ultime settimane la repressione si e’ fatta sentire pesantemente in South Africa.
Piu’ di 10 persone del Kennedy Road Development Committee sono state arrestate in varie retate compiute dalla polizia. L’atto piu’ eclatante si e’ avuto pochi giorni fa quando sono stati arrestati 5 membri in una volta sola.
La loro colpa e’ quella di lottare per una vita dignitosa, case, acqua, luce…
Il Kennedy Road Development Committee e’ uno dei rami piu’ attivi di Abahlali Base Mjondolo (Movimento dei Baraccati), il movimento sociale piu’ forte e significativo qui in South Africa.
In generale l’intero movimento e’ stato da subito preso d’assalto dalle forze dell’ordine…le loro marce sono state tutte proibite e centinaia di attivisti sono stati arrestati…per essere poi rilasciati appena le accuse si sono dimostrate infondate. Ma quest’ultimo atto violento e repressivo della polizia ci ha lasciati senza parole…
Nove persone sono state arrestate con una falsa accusa di omicidio. Dopo due giorni di protesta davanti alla stazione di polizia, 4 donne sono state rilasciate. I 5 rimanenti hanno deciso di intraprendere uno sciopero della fame che e’ durato per 11 giorni.
Abahlali Basemjondolo ha cosi’ deciso di organizzare una veglia davanti alla stazione di polizia, colpevole di continui atti di violenza e repressione ai danni del movimento. Purtroppo la Veglia davanti alla stazione di polizia e’ stata proibita…e non si sa per quale ragione.
La gente ha iniziato ad arrivare in Kennedy Road verso le 5 del pomeriggio. Sono iniziati subito i canti e i balli.
Il morale era altissimo, si pensava che finalmente i senza casa potessero andare a ‘riappropriarsi’ della stazione di poliza. Ma purtroppo non e’ stato cosi’.
I potenti hanno avuto paura ed hanno inziato a minacciare di arrestare tutti se avessimo provato ad uscire dalla hall di Kennedy Road. A questo punto sono iniziati i negoziati.
La leadership di Kennedy Road ha incontrato il ‘famoso’ Sopraintendente Nayager ed alcuni suoi uomini.
Sono rimasti chiusi in una stanza sotto la hall per piu’ di due ore. Nel frattempo Abahlali Basemjondolo ha fatto sentire la sua presenza!
E cosi’ sono partiti i canti di lotta e i balli e il famoso toy-toy. L’obbiettivo era fare sentire che dentro la stanza dove si stava negoziando non c’era solo la leadership ma una intera comunita’ che sta soffrendo e lottando per la propria dignita’.
Verso le 8 di sera finalmente il triste verdetto: “non siamo autorizzati a marciare…compagni…non abbiamo bisogno di altri arresti ora…ma dobbiamo andare avanti con la nostra lotta…formeremo una delegazione di 14 persone e consegneremo il memorandum al sopraintendente Nayager…”.
La rabbia si poteva sentire nelle urla della gente, nelle lacrime di alcuni e nella disperazione di altri…
Il leader del movimento ha continuato: “abbiamo 5 fratelli in carcere che stanno rifiutando di mangiare perche ritengono che il loro arresto sia solo politico. Stanno soffrendo, io li ho potuti visitare ieri e gia’ sono stati trasferiti in infermeria. Non riescono piu’ a stare in piedi. Gli ho chiesto di accettare il cibo ma mi hanno risposto che preferiscono morire in prigione che accettare un verdetto ingiusto. Stanno soffrendo…e noi con loro”.
E’ stata cosi’ formata una delegazione di 14 persone (in South Africa c’e una legge che dice che piu’ di 15 persone riunite insieme per una dimostrazione sono obbligate a richiedere l’autorizzazione alle autorita’ competenti) 8 donne e 6 uomini. Io ho avuto la fortuna di essere tra i 14.
Appena arrivati alla stazione di polizia abbiamo acceso le nostre candele e intonato un canto: “Gesu’ e’ la nostra speranza, Gesu’ non si e’ scordato di noi…”.
Sono subito usciti piu’ di 20 agenti vestiti in assetto da guerra…caschi, manganelli, scudi…la scena era quasi ironica. Quando siamo arrivati davanti alla porta della stazione di polizia il superintendente e’ uscito protetto dai suoi uomini.
Le donne del movimento occupavano la prima fila e, appena finito il canto, si sono inginocchiate davanti alla polizia e ci hanno chiesto di fare altrettanto. 14 persone inginocchiate davanti a 20 poliziotti che stavano proteggendo il loro sopraintendente da questi pericolosi criminali! Mi hanno poi chiesto di iniziare una preghiera. Io ero emozionatissimo, credo che poche altre volte nella mia vita ho potuto VEDERE che faccia ha la dignita’.
Ho pregato…ho chiesto forza e coraggio. Ho ricordato il Gestzemani e l’arresto di Gesu’: “siete venuti ad arrestarmi con spade e bastoni…”. Dopo la mia preghiera il leader del movimento ha letto il memorandum.
Le prime parole di questo documento mi hanno colpito profondamente: “Nayager, tu hai vandalizzato la nostra umanita’…”. Siamo rimasti in ginocchio per tutto il tempo. Una volta finita la lettura del memorandum le donne hanno intonato un altro canto “Benedetto colui che viene nel nome del Signore…” e siamo tornati in Kennedy Road dove tutta la comunita’ ci stava aspettando con altri canti e balli.
La protesta nonviolenta davanti alla stazione di polizia e’ stato un momento incredibilmente spirituale.
Sono piu’ forti 14 persone inginocchiate che 20 poliziotti in assetto da guerra.
Il giorno dell’udienza la tensione era altissima ma ce l’abbiamo fatta!
I 5 sono stati liberati su cauzione, una cauzione altissima, ma sono fuori! I baraccati hanno potuto sperimentare che non sono soli, siamo arrivati al tribunale in tantissimi…baraccati, preti, giornalisti, studenti, professori…tutti li a dire che questo e’ un processo politico e che i 5 sono prgionieri politici.
Giovedi’ l’avvocato dei 5 (che tra parentesi sta facendo tutto questo lavoro gratis) si era incontrato con il procuratore il quale gli aveva annunciato che si sarebbe opposto alla cauzione. La cosa si metteva davvero male…soprattutto per i 5 i quali si dicevano determinati ad andare fino in fondo con il loro sciopero della fame. Dopo questa notizia, giovedi’ pomeriggio, c’e’ stato un incontro tra religiosi, preti e due vescovi, di diverse chiese. Si e’ discusso come influenzare la Corte, l’opinione pubblica e, soprattutto, come sostenere i 5.
E’ stato deciso che la presenza dei vari leaders religiosi doveva farsi sentire il giorno dell’udienza.
Il Vescovo Anglicano ha anche visitato i 5 nella prigione di Westville. C’e’ stata una sensibilizzazione incredibile, attraverso tutte le chiese, a pregare per i 5 e per l’udienza di venerdi’.
Venerdi’ la tensione era altissima. I baraccati sono arrivati in tanti dai vari settlemnts di Durban e dintorni.
Sono iniziati i canti di lotta “Umzabalazo yasi vumela yonkindawo…” (la lotta si sta organizzando da tutte le parti…) e preghiere “Ujesu ithemba lakho” (Gesu’ e’ la nostra speranza…). Sono iniziati ad arrivare i leaders religiosi accolti con grida di festa…i giornalisti, le radio locali….Abahlali Basemjondolo non e’ solo!
Quando il procuratore ha visto tutta questa gente ha chiesto un incontro con l’avvocato e il leader del movimento per poter negoziare la cauzione! La notizia e’ stata accolta con una gioia incredibile. Alla fine di questo incontro e’ stato deciso che “lo Stato non si sarebbe opposto alla cauzione”. Finalmente alle 11.30 e’ iniziata l’udienza.
La gente era talmente tanta che solo una piccola parte ha potuto entrare in aula.
E’ stato un momento fortissimo quando i 5 hanno fatto laloro comparsa nella scena…sono apparsi con le magliette di Abahlali Basemjondolo, smagriti e debolissimi tanto che hanno avuto bisogno l’aiuto di alcuni inservienti per salire le scale. La gente non ha potuto trattenere commenti, singhiozzi e respiri…
L’udienza e’ stata velocissima…appena udita la sentenza i 5 hanno alzato il pugno verso la corte e si sono girati verso il pubblico…e’ stato davvero un momento fortissimo.
Anche se la cauzione e’ stata fissata ad un prezzo altissimo (5000 Rand ognuno), fuori si e’ scatenata la festa dei poveri che e’ culminata quando i 5 sono usciti dal palazzo. Sono stati abbracciati da tutta la comunita’ e accompagnati fuori dai cancelli del tribunale.
Apriva il corteo uno striscione che diceva “No Land, No House, No Vote”. E’ stato detto chiaro che la lotta va avanti e che l’obiettivo rimane “casa e terra per tutti”. I 5 sono stati poi trasferiti in un ospedale di Durban per controlli e accertamenti. Mentre aspettavamo l’esito delle analisi il Vescovo Anglicano Ruben Phillips e’ arrivato per visitare i 5 e per portare la sua solidarieta’. E’ stato un bel momento!
E’ incredibile vedere il legame che si e’ formato tra i 5 e le loro famiglie.
Quello che la polizia e lo stato credevano di spezzare, la solidarieta’ e la voglia di lottare per una vita dignitosa, e’ stato invece rafforzato e nuovi legami di solidarieta’ si sono creati tra tutti noi.
Dio non si e’ scordato di questa gente. Dio sceglie i piccoli per confondere i potenti e i grandi…
Ora e’ importante sostenere la lotta e le richieste del Kennedy Road Development Committee.
Vi chiediamo di mandare e-mails a JNgcobo@ICD.gov.za
(e internationalsolidarity@yahoo.com per conferma) con il seguente testo:
I am ……from…….
I ask to consider the requests of the Kennedy Road Development Committee:
1.
A neutral and fair and serious investigation of Sithole’s death that includes the Sydenham police and the Kennedy Road community without bias.
2.
An investigation of the Sydenham Police station from the arrival of Nayager to now including police brutality, corruption, theft, racism and political oppression including political violence.
E’ importante che si senta la pressione di tante piu’ persone possibile!!
Phambili Ngomzabalazo!!
Filippo