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13 June 2010

Mondiali al contrario: Intervista Thembani Ngongoma

http://www.globalproject.info/it/mondi/Sudafrica-Mondiali-al-contrario/5061

Intervista a Thembani Jerome
2 / 6 / 2010

In Italia per la campagna «Mondiali al contrario» promossa dal settimanale Carta, alcuni missionari comboniani e altri cittadini, singoli e di organizzazioni sociali sono arrivati tre esponenti del Movimento Abahlali baseMjondolomoviment-o delle township sudafricane, represso dal potere e dalla polizia locali, che si batte per dare voce a chi vive negli slum e che il governo vorrebbe rendere invisibile e muto agli occhi dei turisti e degli atleti che si stanno recando in SudAfrica per la Coppa del Mondo di calcio.

Durante il giro in Italia Thembani Jerome è stato ospite del Presidio No Dal Molin a Vicenza.

Durante l’iniziativa è stata realizzata una intervista audio.

Nell’intervista si inizia con una valutazione sulla Coppa del Mondo e su come i poveri, che sono la maggioranza in Sudfarica non riceveranno niente da questo evento.

“La realtà delle baraccopoli non è cambiata dal 1994. Avevamo sperato di vivere in un altra maniera ma non la situazione non è cambiata. Il Governo ha costruito grandi stadi e grandi infrastruttre e non case per i poveri. Potremo andare a vedere una partita ma torneremo in case senza acqua, servizi ..

Quando chiediamo terra per costruire il nostro futuro ci viene detto che non si può che non ci sono leggi che ci diano il diritto alla terra.

Avevamo eletto questi politici per cambiare le leggi a favore dei poveri. Se guardiamo ai documenti del ANC quando lottavamo per la liberazione adesso niente di quello che è stato scritto è diventato realtà.

Ci sentiamo traditi e amareggiati per questo.

Per questo pensiamo di boicottare la Coppa del Mondo. La repressione immaginiamo sarà durissima ma non staremo in silenzio. Organizzeremo azioni vari per dire quello che pensiamo.

La nostra organizazione è basata sulla gente delle baraccopoli, dopo gli attacchi che abbiamo subito il movimento si è allargato ad altri settori sia urbani che rurali.

Siamo qui per raccontare la Coppa del Mondo dei poveri, di quelli che lottano ogni giorno e per far conoscere le nostri voci che oggi sono inascoltate dai nostri governi.”