Sudafrica. Vittoria dei baraccati contro lo «Slum act»

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Sudafrica. Vittoria dei baraccati contro lo «Slum act»
Filippo Mondini
[15 Ottobre 2009]

Il documento ufficiale con cui Abahlali baseMjondolo annuncia la vittoria alla corte costituzionale è intitolato: «Abbiamo vinto alla corte costituzionale pagando un prezzo altissimo». Dopo la violenta repressione messa in atto dall’Anc, dopo i morti e i rifugiati costretti a fuggire da Kennedy Road, è arrivata la vittoria contro lo «Slum act».
La corte ha dichiarato questa legge incostituzionale e, forse molto di più, ha vendicato la voce della gente della baraccopoli. La battaglia contro questa legge è iniziata già nel 2007, quando nelle baraccopoli in rivolta si è iniziato a discutere e a pensare forme di resistenza. «Il nostro ruolo è di collegare l’operazione ‘slum free cities’ con il mondiale del 2010. Dobbiamo dichiarare il 2010 un anno senza sfratti» affermava Sbu Zikode in uno dei primi incontri a Kennedy Road.

L’idea quindi di avere un mondiale in città «pulite» senza poveri o baracche sembra più lontana. Il movimento farà sentire la sua voce e la shock economy troverà qualche difficoltà in più. Ancora una volta l’opposizione alla legge non è basata su una semplice richiesta di servizi. Nelle discussioni si è arrivato alla consapevolezza che le baraccopoli sono «comunità» e non «Slums». Mazwi dice che «E’ più facile fare arrivare i bulldozer a distruggere slums, ma se iniziamo a dire che siamo delle comunità l’ottica con cui verremo guardati cambierà radicalmente» . Ancora una volta viene ribadita la dignità della gente e della lotta. Non basterà qualche fontanella in più per fare tacere queste donne e uomini degni. Non basterà nemmeno l’Anc. Se ieri piangevamo, oggi lasciateci festeggiare.